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PECE

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ANOMALIE ARMONICHE

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martedì 5 gennaio 2016

Le regine maghe

E se i re magi fossero state regine?


Così Porfiria ,Lucrezia e Ginestra si ritrovarono impegnate a distribuire doni.Forse più che impegnate , impiegate.
In quella fredda mattina di inverno , nella quale curiose, si piegarono raccogliendo quei volantini svolazzanti, senza riuscire a spiegarsi come si trovassero ai loro piedi,impiegando il tempo necessario , per leggere e dispiegare le loro forze nella distribuzione delle pieghe.


Porfiria lesse attentamente quello che il volantino riportava e sinceramente fu l'unica a leggerlo, mentre le altre due ridevano lanciandosi occhiate. Mentre leggeva già programmava quello che avrebbe dovuto fare.
Si rivolse alle altre due ,spiegando che avrebbero dovuto distribuire doni, ben 3 doni. Al che Lucrezia precisò, che lei non avrebbe regalato niente a nessuno, al massimo avrebbe riciclato qualche regalo inutile ricevuto , fossero pochi.
A fatica Porfiria cercava di comunicare quale fossero i doni, ma era sopraffatta dal lamentarsi di Lucrezia e dai sospiri di Ginestra, che alla parola "oro" era stata prersa da vampate di calore ,cominciando a sbavicchiare mentre si umettava le labbra con la lingua.Certo il cerchio di chi dona cosa, in questa maniera si restrinse.
Lucrezia strappo dalle mani di Porfiria il volantino e le disse che a lei sarebbe toccato il dono dell'argento e si tenne per se il compito di quello della mirra.
Già sghignazzando, anche se Lucrezia non è capace di sghignazzare, ma questi sono dettagli, pensando che essendo molto vago il significato e la focalizzazzione della mirra, avrebbe potuto riciclare qualsiasi cosa volesse.
Ritornate a casa , mentre Ginestra continua ad accarezzare l'oggetto d'oro che avrebbe voluto regalare, continuando a fissarlo e a farlo scorrere tra le sue dita.
Porfiria , con lo sguardo perso nel grigiore della città, perdendosi nello svolazzare delle polveri sottili e sognando la neve, si fece morbidosa, continuando a lucidare l'argento ossidato che le aveva consigliato Lucrezia, la quale stava infilata con la testa dentro gli scatoloni del garage, cercando di decidere quale fosse la cosa meno servibile tra le più inutili.Regali che aveva ricevuto ,ancora incartati, da ipotetici amici o spasimanti , anche se lei non lo sapeva.
E fu cosi che furono pronte .




A essere sincero, la storia sarebbe anche potuta continuare e finire in una maniera quasi ipoteticamente normale, se non fosse che prese da sole erano anche abbastanza sopportabili, ma insieme erano veramente 3mende.
E anche se le parole , che esprimevano i pensieri di Porfiria, erano, sebbene contorte, molto dolci, passando dalla sua bocca a quella di Lucrezia, poi cambiavano tono e grinta, assumendo quel suono stronzino tipico di lei, per poi sfociare nel passaggio dalla bocca di Ginestra in qualche cosa che....
Insomma siamo chiari qui si parla di  un'

azione;





di una reazione;







di una causa e



Ma siamo sinceri , i doni giunsero a destinazione e sinceramente nessuno si lamentò, anzi ci fu gioia , esaltazione, grida di contentezza e mugolii di sorpresa.
Fu così che Porfiria, Lucrezia e Ginestra si poterono finalmente riposare , aspettando l'anno seguente per ditribuire i loro doni.



N.d.O. 
Questa storia ha come unico scopo ,mmmmmm
non ha scopo, però ha due morali.
La prima è che la figata sta nel fatto che Porfiria ,Lucrezia e Ginestra si riposarono per un anno aspettando il giorno dei doni, ovvero 364 giorni di pacesenza rottura di balle.

La seconda molto paracula e innocente è che ormai è riduttivo e banale augurare buona Befana alle donne, non fa più ridere anche se sotto sotto gli brucia un pò. cosicchè perchè non addolcirle chiamandole regine maghe, vero che tanto Befane rimangono, ma forse te la danno .


*ahhhh N.d.O sta per nota di Oren