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PECE

PECE
La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

ANOMALIE ARMONICHE
SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

venerdì 27 dicembre 2013

....YO PUEDO SER SOLO SI TU ESTAS..........


No necesitan mas palabras ,
cuando sabemos que nada y tampoco nadie 
puede quitarnos lo que hemos estado, lo que somos,
por que queda marcado en nuestra piel, 
en nuestra alma
que

"..Yo puedo ser solo si tu estas....."
y es eternidad.
No se cuanto
 tiempo pasarà por que yo pueda tenerte de nuevo entre mi brazos.
Lo que se es que estarè siempre en ti, como tu estaras siempre en mi.
Estarè siempre por ti.


Hasta siempre.
Y nada mas importa.

martedì 3 dicembre 2013

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Nero avrebbe giá scritto milioni di righe,colorando il buio di colori forti.
Ma io non sono Nero.
Io l'ho ucciso.

Bloccare il vento é impossibile,Rosi mi ha appena detto che si puó calmare.
Peró questo non fa parte di me.
Non hai piú nero per oscurire le pareti,che lentamente si stanno chiudendo su stesse.
Echeggiano le voci di chi ho amato e le spengo come catrame ardente strisciato tra le dita.




L'insano,il folle legame perfetto é ció che mi sta tenendo in vita.

Il flebile respiro rimane tormenta e so che la mia totale follia potrebbe trascinare al fondo anche la persona che ho al mio fianco,che mi appartiene,a cui appartengo.
Completamente.
Come non é mai stato.
Che non lo merita.
Peró chi mi conosce sa che sono quello degli estremi.


Bando alle ciance!
Nero é morto.
Io sono molto stanco e sono qua per salutare tutti i miei lettori e coloro che ho conosciuto relmente....
che adoro.
Se non scriveró piú entro il giorno della Befana
vorra dire che non ho ucciso solo Nero.
Parola di Oren.




P.S.  Nel talcaso, chiunque avesse pensato di battere banco lo abbandoni.Perché chiuderó le porte dell'inferno e sará solo dolore.Irriverentemente anticiperó la morte....solo per burlarmi ancora una volta di lei.


mercoledì 16 ottobre 2013

Pensieri sparsi come il piscio sui piedi



Sono passati secoli da quando ho smesso di tentare di farmi capire,anche se non mi sento un incompreso.
Purtroppo é troppo facile e ovvio sapere, che molti si fermano ai titoli di testa,alle copertine e per quanto sia infinito il fondo non riescono a solcare la superficie, per quanto sia esteso l'orizzonte la miopia congenita della mente blocca lo sguardo alle palpebre.
Ma queste sono solo parole buttate qua ,come a riempire un cassetto per poi dimenticarne il contenuto.
Capita poi....
che c'é chi si sente amico di tutti, genitore senza figli,sposo senza sposa o viceversa,retto alla pianificazione della sua vita, dove non ci sono sfumature,non ci sono ne alti e ne bassi,dove tutto é organizzato al secondo e ogni imprevisto diventa una pessima emozione invalicabile.....
dove o é bianco o é nero ,anche se gli estremi non si riconoscono ,perché cé l'assoluta mancanza delle sfumature,di voler e poter capire, pensare, provare a osservare qualcosa che va al di lá de la routine,nascosto nella povertá di emozioni,alieno alla passione, perché completamente codardo al dolore


Comunque...dopo aver riempito il cassetto al lato con tutti questi pensieri arrivo al dunque....
Non vi potete lamentare del mio sorriso irriverente, della mia risata strafottente visto che pensate di essere miei giudici ,inquisitori ,amici e consulenti (che non ho mai chiesto di avere).
E non vi potete offendere se mi abbasso i pantaloni e vi piscio sui piedi,quando cercate di farmi ragionare puntandolo tutto sul ...
SENSO COMUNE.....
perché questa volta mi sono divertito,
la prossima non piscio,
tiro acido cloridico.


lunedì 9 settembre 2013




Ho vissuto per anni in una localitá di mare.
Amavo l'inverno,quando le spiagge erano vuote e la sabbia rimaneva umida a segnare le orme,mentre il vento tremava le ali dei gabbiani e la duna copriva la vista delle strutture.
L'acqua non sembra differente da quella dell'oceano ,dove vivo ora.É imponente,prepotente e non aspetta l'inverno per dominare con la sua presenza.
É permanente.
Il vento corre indisturbato .
Impone il silenzio.
Tutto é in secondo piano, i corpi dei bagnanti si muovono come rallentati,le loro voci sono afone.
É come se il sole bussasse alla porta per supplicare il permesso,mentre l'oceano volta continuamente pagina nel suo gioco prepotente di maree.
Dune fossili fanno da margine allo scenario,lasciando che il vento copra con le sue mani le vigne che si stendono verso l'interiore.


Mentre la palla rimbalza, presa a calci dal sorriso....
Rifletto nell'oceano il mio silenzio,che trasportato dal vento
ha risposto alle tue domande.

lunedì 2 settembre 2013



In effetti non mi ricordo,ne nemmeno mi impegno per farlo,da quanto tempo non bevo piú, raggiungendo l'eccesso.
É successo!



Sicuramente stordire il mio cervello mi ha aiutato a reprimere la mia rabbia e la mia intolleranza,tenendola a bada nella forma inerte e ebete in cui mi riducevo.
Non l'ho mai cerccato, come se ne é andato, cosí era venuto.
Il ricordo é solo quello delle lunghe notti insonni,mentre tutto girava e i frammenti della mia vita passavano confusi nella mia mente,disperdendosi ,sostituiti da altri che ti portavano lontano da ció da cui eri partito .
Come leggere un libro e ritrovarsi dopo poche pagine a domandarsi cosa si ha letto.
Cosí che la nebbia dell'alcol si é dissipata e nelle lunghe notti insonni i frammenti della mia vita tagliavano la mia mente.


Ho amato il loro suono in questo silenzio.
E tamburellando sul banco....
ho aperto gli occhi nel buio.
E sono vento.

We're never lost control,you are face to face with the man who sold the world.

lunedì 26 agosto 2013



L'assoluta trasparenza del buio non ti permetterá di vedere ció che rinneghi alla luce.
Quindi....
..........................fottiti...................

ehm....
....prego.....



venerdì 16 agosto 2013

...




Tra le tanti immagini del passato,che ritornano nei sogni..
....nei tempi, che solcano il silenzio....
....nel filtrare la luce nell'oscuritá....

Tra i tanti suoni del passato,trasportati dalle raffiche di vento...
....nei tempi, che tagliano il buio...
....nell'echeggiare di vibrazioni che sembrano voci...


Nella completa mancanza di ombra....
....nel mio passo silenzioso....


Continua a gocciolare....






....il suono delle corde del piano....
....di un risveglio eterno....
....

Ora che posso dire il tuo nome...
....senza lacrime...

!Mona!

martedì 6 agosto 2013




In effetti essere stupido mi avrebbe facilitato molto le cose,far credere di esserlo le ha rese piú attraenti.
Non esserlo,mi ha reso spietato.

giovedì 1 agosto 2013

Queen checkmate

Come il re delle mosche,
maledetto nel suo regno del niente,
scrollo le macerie, che hai disseminato, dalle mie elitre.
Seguo danzando nel mio inferno,
coreografo dei miei passi,
che perdono il loro significato per chi non sta al ritmo,
per chi ha paura di danzare sul filo di una lama,
la cui punta divide le carni per lasciare sgorgare  sangue rosso.
Non tinto di vomito blu.
Io non devo dissipare questo cielo sempre piú nero,
godo del suo sereno,
non ho bisogno di falsa luce per proiettare i miei film.






I miei tanti errori hanno sempre fatto a meno della strategia,
perché sono puro istinto e impulso,
peró hanno lasciato orme profonde,che non vengono seguite,
é l'eco del tuo mentire che gli da forma,
incastrando tessere di puzzle disfatti dal tempo,
palese immagine di ció che sei,
della maschera che porti.
Vittima solo di stessa.


Torneró a parlare.
Ora godo di questa musica tra il silenzio di mille voci sconosciute,
qui,
dove si rompe l'onda dell'oceano,
che tanto allunga le mani,
per poi rientrare senza nulla.

martedì 9 luglio 2013

Amaremente

Basta solo una parola,o un sospiro,che scivola come la carezza di un dito sopra la pelle,mentre gli occhi, che raccolgono la silenziosa comprensione si chiudono, sognando e segnando il percorso del tremito del corpo, che si scioglie lentamente,marcando i suoi contorni sulle lenzuola, come un carboncino, che risalta le pieghe nascoste ,tra il velluto frusciante ,brandendo gocce di laudano, che solleticano i fianchi e mentre le lingue si riempono di assenzio....in silenzio.



Le mani spingono dove necessitano, parole ,che non vengono pronunciate.
Strusciano sulla carne, mentre le unghie curano ferite ..immarginali...e i corpi si cercano.
Si avvinghiano.
Si voltano.
Si divorano.
Armonia totale, che confonde il movimento dell'aria con quello delle membra,che aumenta i battiti. 
L'aria che rimbalza sulla pelle,stampandosi sul collo,i capelli che si muovono al vento,lasciando una lunga scia di odori che si placano lentamente.





Come é semplice completare i puzzle, anche se mancano alcune tessere, quando la comunicazione ,il compartire risparmiano le parole, al silenzio trasmesso dai nostri occhi,che si socchiudono per abbracciarsi.


mercoledì 3 luglio 2013

^ ^






La logica dinamica mi mostra quegli orizzonti ,che il mio istinto scavalca.
Sinceramente non ho tempo per pensare,perché ho di meglio....
beh..si sa.

venerdì 28 giugno 2013

Il suono dell'asfalto al mio passo continua impersistente ,sebbene cammini tra la gente,nonostante il traffico, le vetrine che tremano alla musica ,che si diffonde dall'interno.
Solo i particolari centrano il suono rompendo il silenzio,poggiandosi sulla mia vista ,raccolta dietro i capelli, bianchi, che ormai coprono i miei occhi.



Mentre tutto scivola, sbiadendo i bordi, perdendosi tra i cristalli, dando quella visione surrealistica , che non é altro che l'ombra della realtá.Quella che segue, che non molla.Piegata sotto le panchine in attesa.Si stende sopra i tavolini quasi a rubare i caffé fumanti,tra parole senza suono ,che intentano a allegerirne il peso.A schivarla.
Tocchi veloci che aggiustano il trucco, che sistemano le maschere sopra i visi.Occhi che penetrano i veli per sognare, per piacere, per riempirsi la bocca di gocce di saliva, di costruire ció che vogliamo, ció che vorremmo.Spesso vestendo gli altri, anche se é sempre per noi stessi.

E qui il mio pensiero rallenta un momento,le labbra accentuano il sorriso.Silenzio totale.Nemmeno il suono della mente alla ricerca dei ricordi,perché sono li.Pronti.Fuori dal mio bosco lontano, dove non ho mai permesso di entrare.Hanno fatto male, mi hanno ferito, anche se mai ho permesso che si vedesse, che si sentisse, che si capisse.
Hanno il peso dei miei errori, la sfacciataggine della coscienza, la mia completa assoluzione.


Amo sapere che stanno in questo limbo, non li ho mai permesso di entrare, ma nemmeno glie l'ho vietato.Il mio inferno non ha piú porte, mantiene sempre il banco su cui battere , anche se non sono in attesa che entri.
Mi piace sapere che pensi di avere vinto la tua assurda battaglia, amo la tua convinzione.Soprattutto quando su queste vetrine vedo riflesso il mio sorriso da "perdente" e la tua angustia da vincitrice.Per questo ho scattato una foto.Come premio......


Riprendo a camminare.Poi mi fermo perché la mia risata tira il mio ghigno.Quasi silenzio.
Suono di passi sull'asfalto.
I miei passi.
Eppure sono immobile.....
ma la mia ombra é sempre avanti.





lunedì 17 giugno 2013

La caseta...la peña...

Tra i tanti eventi che si svolgono in Andalucia,io amo questo.
Ogni anno a maggio nella cittá dove vivo.
Tema:il cavallo.
Ma quello che mi attira, che mi cattura, é l'atmosfera,aldilá dell'immagine turistica.
Riesce a racchiudere lo spirito di questa terra, di chi la abita.
Tra i tanti eventi c'e`` anche la Settimana Santa, ossia una marea di idioti che portano in spalla varie raffigurazioni o statue della Madonna,Crocifissi etc.,peró non voglio amareggiare il momento.







La caseta dove riunirsi,la peña dove incontrarsi ,colore,alcool,musica....e tutto scivola avanti.

mercoledì 5 giugno 2013

In effetti era presto, ma la necessitá di liberarsi velocemente di questo inutile pulviscolo era necessaria, dato che avrei anche potuto scegliere di scrollare le spalle e soffiarlo via, ma affrontarlo sarebbe stato divertente e sicuro legalmente piú comodo.
Dopo non so quanto tempo, la mia non-pazienza é nota quindi potevano essere passati dai 5 ai 6 minuti e mezzo massimo,mentre aspettavo davanti a questa porta di colore chiaro, coi bordi metallici stampata in una parete chiara dai suoni metallici.
Provai a bussare e non ricevendo segnali dall'interno girai il pomello ed eccomi dentro questo laboratorio di consulta.
Una scrivania, sedie, carte e un crocefiso sulla parete di fronte.
Passó qualche minuto che non posso quantificare e decisi di sedermi in una delle sedie dietro la scrivania.
Si aprí la porta ,accompagnata dal suono di voci.Il primo ad entrare si accorse di me,la sua bocca si sospese un istante nello stupore.
-Buongiorno-dissi con tono gentile.
Bu..ongiorno -rispose il soggetto e l'altro che lo seguiva anche lui stupito.
Prima che potessero reagire proseguii:
-Si accomodino,prego.-
Il primo ad entrare mi chiese chi fossi ,mentre il tono della sua voce nascondeva una certa forma di rabbia, contenuta dalla sua professionalitá,cosa che lui non sapeva che sarebbe stata sicuramente a suo svantaggio e sicuramente aveva giá decretato la mia vittoria.
Mi alzai dalla sedia:
-Prego,stavo solo scherzando,avevo un appuntamento questa mattina qua da voi.
-Quindi lei é....
-Si.Sono!-
Mentre i due si rilassavano un poco e prendevano le loro dovute posizioni,allargarono i loro sguardi su di me, mentre io mi portavo una mano al mento.
-Dunque..-inizió il biondo o almeno queloo che quando aveva i capelli doveva essere biondo.
-Bla..bla..bla..bla...-fece scivolare tutta quella poltiglia di cose legali, mediche, mentali,insomma bla bla.
Aspettavano che io parlassi,mentre io continuavo a tacere ,fissando prima uno e poi l'altro negli occhi.
-Cosa vuole raccontarci..?.-intentó quello che era moro ,prima di avere i capelli bianchi.
Passandomi un dito tra il labbro superiore e le nari:
-Io non ho scelto di essere qua o meglio, ho scelto di essere qua,peró questa tra virgolette visita l'avete richiesta voi, tramite il bla bla bla di prima,quindi ve lo chiedo io cosa volete raccontarmi?-
Sorrisero entrambi e si guardarono a vicenda.
-Vi viene naturale o avete provato per settimane con un coreografo?-
-Eeeh?-
-Lasci perdere, ammetto che queste battute non ci sono nei vostri libri di testo.-
Presi un lungo respiro.
-Facciamo cosí,dato che ho moooooooolto di meglio da fare, che stare qua dove aleggia una puzza tra merda e morte e scusatemi, peró non siete il mio tipo,ne stereotipo e immagino che anche voi abbiate altro di piú importante da sbrigare,cosicché cerco di chiarirvi le idee .
So di essere qua  a vostra osservazione, perché voi possiate dedurre se sono malato di mente, folle, se ho qualche turbe o turbina che mi sconvolge la vita, così da poter spiegare, come vi é stato richiesto il mio stato mentale,fare una panoramica di me.
Visto che non avete una macchina fotografica con grandangolo , potrei molto velocemente farmi scattare un'istantanea al dito medio della mia mano,ma sarebbe molto maleducato e infantile,anche se ammetto non mi dispiacerebbe.
Dunque vediamo, all'ascolto uno psicolog e uno psichiatra, per poi aspettarmi una possibile visita da un neurologo e se mi comporto bene alla Nasa.
Io non mi confesso, se non con chi io ho voglia di farlo,evitiamo qualsiasi cosa che faccia riferimento alla chiesa,perché oltre a sconvolgermi lo stomaco, impegnerebbe molte ore e sedute e al finale continuerei a parlare solo della mafia piú antica del mondo.
Dicevo..io non mi confesso , odio i se e odio i ma.











Sono curioso, mi piace vivere, ascoltare, non accettare nulla per dato, osservare,presuntuoso, egoista, bastiancontrario,totalmente intollerante,capire, intendere, perdermi nei miei gironi e soprattutto decidere da solo qualsiasi cosa che voglia fare.
Penso che quei semi,intendo quelli delle proprie decisioni, che poi germogliano e poi crescono e fioriscono a volte in meravigliose corolle colorate da petali vellutati e a volte solo steli di spine,no siano altro che il segno dei miei instancabili passi.
Sempre avanti nella consapevolezza di essere miei,senza l'assurditá dei rimpianti, dei rimorsi, perché nella mia totale presunzione so,che col poi non si fa ieri,puó aiutarmi a fare l'adesso ,potrá essere completamente diverso domani.
Non ho anguli bui in cui io non possa vedere,che non voglia vedere,sono ció che amo,ció che mi affascina.Io non ho paura di essere.
Peró ammetto che mi sono dimenticato un particolare-sorriso lievemente irreverente-Sono anche molto impaziente e sinceramente prima di salutarvi voglio porvi una domanda.
Se dovessimo rivederci, mi provate a spiegare cosa sono i sensi di colpa?Non li conosco.
Sorriso totalmente irreverente:
-Io sono innocente!-




martedì 28 maggio 2013
























Seduto sul materasso ..
nudo...
Sarebbe bastato lasciare trascorrere il ripetuto passato nel suo presente.
Scritto in ogni suo passo, in ogni sua decisione.
Marchiato nei passi ,che ora stava osservando dall'alto,dalla sua finestra.
Lá nella strada.
Tra la gente.
Dentro ogni suo gesto.
Sarebbe bastato indossare la maschera, che nasconde il nulla,che ripete automaticamente ogni azione, ogni espressione.
Un passo oltre la soglia.
Nella luce.
Lasciando che ogni riflesso non avesse risposta se non nell'ovvio.
Avrebbe potuto evitare di scendere le scale che lo portavano al principio del suo presente-passato.
Avrebbe potuto salire le scale,camminare sul tetto,richiamando lo sguardo allibito della gente sottostante,distogliendoli per un attimo alla loro routine,che tale sarebbe restata.
Avrebbe potuto uscire dalla finestra congiungendo il passato-presente al puré del suo corpo sull'asfalto sottostante.
Decise solo di non coprire il suo bambino con la maschera dell'adulto e scese.
Lungo le file di automi si sentí fuori campo.
Incomició a sentire suoni tra il vociare,vedere colori nel grigio,penetrare l'opacitá delle cose.
Si accorse di non essere mai sceso per strada,di essere sul tetto.
Ora tutti guardavano in alto.
Non voleva la loro attenzione.
Cercava la sua.






mercoledì 22 maggio 2013


Mi ritrovo a dipingere i mie toni di nero  con inchiostro di seppia,
a stampare le mie foto del buio,reprimendo la luce che emana.










Spesso dirigo le note del mio silenzio,lasciando, che il mio capo ondeggi sul collo seguendo la sua armonia,mentre gli occhi catturano i dettagli senza fare rumore.













Dirigo le note del mio silenzio..... a morsi....
















lunedì 20 maggio 2013



Misarebbepiaciutoraccontarticosaspingeilmioventomahosceltodicontinuareasoffiaresenzadistruggerreitouimurielasciarticaderenelvuotototale.



lunedì 13 maggio 2013

C'e´...


C'e´ una frazione tra l'eccesso e l'inania che....



















...passato il vomito,la depressione,l'abbandono dei principi,la concezione di se stessi,le maschere  e l'autosantificazione....
si puó chiamare equilibrio.










mercoledì 8 maggio 2013


Si dice , 
che l'unica volta, che arrivó in ritardo, fu quando nacque. Nessuno é mai riuscito a spiegare il perché o a trovare una motivazione plausibile a questo evento.In effetti é che nessuno se ne é preoccupato  di questo fatto.
Da allora, in qualsiasi evento, movimento della sua vita non solo fu sempre in orario,riusciva a battere il tempo,  come lo potesse prevedere,come foglie che si staccano dall'albero da sole,prevedendo, che sarebbe il vento a farlo.
Sconcertó sua madre, quando il primo giorno di scuola lo trovó ad aspettarla all'entrata,vestito come lei avrebbe desiderato, pettinato come a lei piaceva, con lo zainetto sulle spalle,mentre l'ansia della sua sparizione momentanea aveva congelato ogni movimento in lei.
A volte la causa veniva fatta cadere sull'emozione, su una forte pignoleria e perfezione che il bambino e poi ragazzo dimostrava in ogni cosa.


















Passó quasi inosservato, quando lo incontrarono seduto di fronte alla stanza dell'ospedale ,mentre la lettiga su cui giaceva sua nonna percorreva i corridoi per raggiungerla.
E c'era quella ragazza, a cui lui piaceva molto , che ringrazió il destino per aver potuto scegliere quella poltrona del cinema ,che le permise di sedersi accanto a lui.
Il suo datore di lavoro aggrottó un poco la fronte ,quando nell'esatto istante in cui stava licenziando uno dei suoi dipendenti,incontró il suo volto al di lá della porta del suo ufficio e si felicitó della sua fortuna in seguito della pronta assunzione.
Sua moglie non intese, come poteva trovarsi a casa nel suo orario di lavor esattamente 10 minuti prima ,che inavvertitamente perdesse le acque.
Neppure quelle lacrime  e lamenti pochi istanti prima che il telefono suonasse per annunciare la morte di suo padre.
E nessuno si chiese. cosa faceva alle pompe funebri per concordare il funerale di sua madre, un'ora prima del suo improvviso decesso.













Sembrava scontato ogni suo repentino cambio di umore,il fatto che dal nulla si vestisse per uscire senza dare spiegazioni,se non al ritorno, come se tutto fosse normale.
I suoi occhi non riflettevano la gioia, la felicitá, probabilmente annullata dalla previdibilitá di ció che sarebbe accaduto, di ció che voleva accadesse.I suoi muscoli riuscivano a nascondere il peso della consapevolezza del dolore.
E fu alla sua fine,quando ancora poteva non essere la sua fine,
che decise di giocare con la morte.
Il medico legale, non seppe spiegare, come quel corpo che incontró quella mattina sul marmo, gli sorrise,prima di spegnersi.



















venerdì 3 maggio 2013


Una scia di passi che lasciano orme su una porta.
I cardini che tremano nell'oscura striatura del pesante legno.
I contorni di una lampadina appesa al soffitto,
spenta.
I riflessi degli odori di una siepe in primavera,
annusare i colori attraverso i vetri di una finestra instabile.
Il calore strappato con le mani mentre le calze cedono al suolo,
intricate dita tra i capelli,
il lento strascicare di una ruota di legno .













Era il rosso madera raschiato dalla botte,
parole in grassetto scritte su una parete nera,
tremori a simulare voli di uccelli,
un angolo di un foglio strappato su pavimento,
che rompre la simettria delle sudice fughe tra le piastre di marmo finto.
Era il nero stillato che rimbombava nelle gocce di sudore che tracciavano scie sulle maniche correndo a unirsi ai capezzoli,
una borsa di plastica che giocava con la sterpaglia accarezzando una cavalletta aggrappata ad uno stelo.
Era il neutro suono di mille voci pronte a zittirsi a un tremare di banco,
il contorno di spalle che si allontanan alla tua vista,
mani che agitano tentacoli di vita cercando....
l'impatto di un pneumatico in una pozza di acqua,
dentro le gocce il lampione sembra cadere lungo l'angolo della strada,
una luce invade il davanzale nella casa al lato,passando dallo spiraglio lasciato dalla persiana.
Apro gli occhi,chiudo gli occhi e poi ...li riapro.
Era silenzio ed era buio.





martedì 30 aprile 2013














Ho imparato che molto spesso é piú facile tagliarsi riflettendosi in uno specchio ,che calpestando frammenti di specchi rotti.

Dopo questo silenzio, nell'eco del buio che divide due mondi, mi hai cercato, convinto.
Sicuro , che io possa capire pienamente tutto ció che vaga nel nostro lato oscuro.
Una necessitá di essere compreso, su una scelta , che sapevi giá essere sbagliata ancora prima di agire.
Eppure so che quello che ti manca non é la comprensione che viene dal mio lato oscuro, ti manca il totale di me, quanto a me manca il tuo.
Quello che ti dissi quando ancora molti avrebbero pensato che non potessi capire,lo hai assimilato e il continuo eco di voci stridenti ,che tentano di schiacciare la mia immagine contro una parete bianca,come a impressionare una pellicola col il suono lontano di un pugno di mosche , non riescono ancora a visuallizzare il vento,perché il vento non si percepisce con la vista.
Puoi ascoltarlo, sentirlo sulla tua pelle nel suo passaggio e raccoglie le lacrime che nascondi a tutti , che implodono nella tua rabbia , che viene etichettata nell'ovvio del mio lato oscuro, che é fatto di ammissione, che non si nasconde dietro false lacrime di vittimismo, che non si alza a somma santitá di perfezione, che nonostante la mia presunzione e sicurezza sa di non essere ineccepibile.
Sicuramente ti mancano anche i mie alibi, le mie scuse , che mai avrai e non perché non te le meriti, ma perché sanno di finzione e  io promisi di non mentirti mai.









E adesso , in questo momento di naturale confusione , in cui le tue scelte spesso vanno verso l'abnegazione di ogni regola, ti ritrovi in me, nella mia immagine, nel mio non volersi arrendere, nell'assoluta inacettabilitá dei compromessi.
Non mi fa felice sentirti dire "Sono come te", non vorrei....
peró non posso pretenderlo, perché se é vero che mi assomigli so l'effetto di un NO o di un NON SI PUO', conosco il vento contrario della corrente, so dove puó portare e se anche potessi evitarlo,sinceramente non so se lo farei, perché non sono le scelte che insegnano, ma il loro effetto.
Tu sei tu, solamente tu e nessun altro puó presupporre o sapere quanto dolore tu sia capace a sopportare, quante bugie sei ancora capace di immagazzinare.
Nel tuo cammino scoprirai da solo che la veritá non esiste o per lo meno non é mai singolare e tanto meno oggettiva.
Se sarai come me ,scoprirai nei dettagli, nelle piccole cose,quante veritá, quanti giudizi si perdono nell'incapacitá di ammettere se stessi.
Riconoscere il proprio lato oscuro non é brancolare nel buio, non servono specchi, basta solo imparare a godere della sensazione di calpestare frammenti di specchi rotti senza mai fermarsi.
Ascolta il vento e nel suo silenzio sentirai la mia voce.

giovedì 11 aprile 2013


Siediti sulla riva del fiume e aspetta,prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico.













Sono vendicativo, peró non dotato di tutta questa pazienza.Anche perché.....
farti sapere come dice un verso di questa canzone:

"cause i have other thingh to fill my life",
aiuta il mio ego e in effetti
ho di meglio da fare.



lunedì 8 aprile 2013



Sarebbe stato facile lasciarsi seguire dalla propia ombra con il viso verso la luce o semplicemente cercare di stare al suo passo fuggendo dai raggi luminosi.
Certo come fanno molti la soluzione migliore é quella di ignorarla, come suo qualsiasi preciso particolare o riflesso.
Attraverso lo specchio ( e non sto citando L.Carroll) ho continuato a osservare,per capire se la mia ombra mi stava seguendo.
Seguo vedendo solo la mia schiena riflessa.
Pensavo di aver perso la mia ombra o che stesse giocando con me, nascondendosi per non farsi trovare.
Alla fine ho capito che l'ombra se ne é andata nel medesimo istante che é morto Nero.
Da tutto ció potrei dedurre che sono morto anche io.

Eppure nelle mie stanzie buie quando tutto si ferma, riesco a intravedere la mia ombra, anche se non assomiglia molto a me,anche se non sostiene la mia presunzione,anche se perde la sua sicurezza e soprattutto non riesco a scorgere le sue labbra, non rieso a vedere il mio ghigno riflesso.
Puó essere perché é solo il riflesso di me, o di quel che saró...
pensandoci bene....di quello che non sono mai stato.
Mi duole ammetterlo..
mi manca Nero...
so che non manca solo a me,manca anche a chi ha cercato di dipingermi come il peggior Oren di sempre,un Oren che non hanno mai ne conosciuto, ne intentato di conoscere.
A essere sinceri sono stato anche molto criptico a riguardo.
Nero diceva di essere morto ,ma di non dirlo a nessuno perché potesse scoprirlo.
Beh, il mondo é pieno di gente che vive inconsapevole di essere giá morta.
Io sono.....
beh la mia non-ombra ne é il riflesso.

giovedì 21 marzo 2013

Vai!Ti ho lasciato il tuo posto.


Ho lasciato quel posto,
lasciandolo spalancato,nonostante tu abbia continuato a accusarmi di essere criptico, solo perché non eri in grado di capire l'evidenza, di ascoltare altro che non fosse la tua veritá.
Non che nella tua veritá non ci fosse del vero, ma non era la unica.
Quello che mostravi , vantandoti della luce del sole,nascondeva il tuo oscuro e ti do il beneficio del dubbio che lo rigettavi,incapace di camminare al passo col vento, di cui non hai mai conosciuto il significato,che hai combattuto con atroce crudeltá senza sapere esattamente cosa fosse.












Ho lasciato quel posto,
perché ho scelto di tatuarmi un giorno di aprile,
di un anno dove ho scaricato fino all'ultima delle mie lacrime,per riempire uno specchio di acqua senza fondo,chiudendo porte del mio inferno e non per non entrarci mai piú, ma per fare che nessuno le potesse oltrepassare.

Ho lasciato quel posto,
perché ero stufo di vederti seguire la mia ombra o per lo meno quella che tu credevi che lo fosse.
Nessuno puó dire di avere visto l'ombra del vento.
Ti ho lasciato giocare con ció che era mio, ti ho lasciato portare via ogni cosa di me,non mi sono opposto, ho protetto dalla pazzia ció a cui tengo,lasciandomi passare per folle.
Ho tirato il denaro che brami per vedere quell'aprile tatuato in me trasformato in autunno e tingere di rosso tutto ció che c'era di nero che non sei stata mai capace di vedere.

E adesso ,chiedendomi anche che avrai visto in me se non eri capace di vedere il nero,adesso
dopo anni che dici che sono cambiato,posso darti ragione,perché sono cambiato nel modo in cui ti dico:













vai!ti ho lasciato il tuo posto.

giovedì 7 marzo 2013

Ossequi di seppia



Dannato, maledetto, balordo, bastardo e chi vuole seguire con le mie etichette puó continuare, ovviamente senza pretendere di essere unico e originale .
Non avendo la forfora che cade dai mie lunghi capelli, perché in questo sono cambiato, la mia testa ha capelli ora e non é piú completamente rasata.
Dicevo,che non avendo forfora sulle mie spalle soffio volentieri il mio vento su queste etichette.
Non ho scuse e non voglio nemmeno cercarne.
La mia identitá giuridica sta scomparendo, la mia fisica é lontana,saró apolide e non rintracciabile senza nascondermi.
Un pó come un file gettato nel cestino, che comunque rimane nella memoria del computer.
La differenza é che se anche tentate di formattare ...
io rimango una spina nel fianco dolorosa...
e questo mi piace.